L’evento “Enrico Camanni, Nives Meroi: La Sacralità delle Montagne” con Fabio Galati si terrà venerdì 4 ottobre 2024, alle ore 17:45, presso Sala Tobino.
In varie parti del mondo, dall’America Latina all’Australia fino all’Himalaya, esistono montagne considerate sacre, che non vengono scalate, ma venerate da migliaia di pellegrini. Alpinisti come Nives Meroi, prima di affrontare una vetta himalayana, assistono ai rituali dei montanari locali, i quali chiedono il permesso agli dei prima di avvicinarsi alle montagne. Noi, invece, tendiamo a volerle dominare, trattandole come territori da conquistare, bellezze da sfruttare secondo i nostri desideri. Le consideriamo luoghi su cui piantare croci, bandiere o da sfruttare per il turismo. Tuttavia, è proprio la montagna che ci ricorda il significato del limite.
Enrico Camanni, alpinista e giornalista, è stato il fondatore e direttore della rivista «Alp» e dell’internazionale «L’Alpe». Ha coordinato i progetti scientifici per il Museo delle Alpi al Forte di Bard, il Museo al Forte di Vinadio e il Museo della Montagna a Torino. Inoltre, ricopre la carica di vicepresidente dell’Associazione Dislivelli.
Tra le sue opere figurano: Di roccia e di ghiaccio. Storia dell’alpinismo in 12 gradi (2013); Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne (2014); Alpi ribelli. Storie di montagna, resistenza e utopia (2016); Il desiderio di infinito. Vita di Giusto Gervasutti (2017); Verso un nuovo mattino. La montagna e il tramonto dell’utopia (2018); Il Grande Libro del Ghiaccio (2020); Se non dovessi tornare (2023); La montagna sacra (2024).
Nives Meroi è una delle alpiniste più rinomate a livello internazionale. Affronta le sue scalate senza l’uso di bombole d’ossigeno, senza l’assistenza di sherpa e senza campi preallestiti. Nel corso della sua carriera ha scalato tutti i 14 ottomila del pianeta. Insieme a Romano, suo compagno di cordata, ha conquistato le grandi vette delle Alpi e ha partecipato a spedizioni in Sud America, Himalaya e Karakorum. Nel maggio 2023, ha raggiunto la cima del Kabru IV, a 7318 metri, aprendo una nuova via sulla parete Ovest.
Tra le sue opere: Non ti farò aspettare. Tre volte sul Kangchendzonga, la storia di noi due raccontata da me (2015); Il volo del corvo timido. L’Annapurna e una scalata d’altri tempi (2020); Montagne. I giganti della terra (2021).