Quest’anno la scelta per l’escursione pluri-giornaliera del Gruppo MTB del CAI Lucca è prevalsa sullo straordinario giro alpino intorno al monte Fallère in Valle d’Aosta. Ci siamo impegnati per tre giorni partendo in auto venerdì 30 agosto da Lucca per giungere nel piccolo borgo di San Leonardo nel Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses non lontano da Aosta. Al mattino seguente, di buon’ora, abbiamo iniziato il nostro itinerario in mountain-bike per concludere la giornata di sabato con l’arrivo al rifugio Mont Fallère, situato ai piedi dell’omonima cima. Il terzo giorno siamo rientrati al punto di partenza completando il giro; infine, ricaricate le bici in macchina, siamo rientrati a casa (tardi). Il Tour du Mont Fallère è un percorso ad anello che tocca il territorio dei comuni di Gignod, Aosta, Sarre, Saint–Pierre, Avise, Saint–Rhémy–en–Bosses, Etroubles e Saint–Oyen. Il giro appare piuttosto vario e particolarmente ricco dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.
L’itinerario parte dal campeggio Vecchio Mulino di Saint Oyen. Appena fuori dall’abitato c’è modo di riempire borracce e sacche idriche di acqua fresca. Il percorso si fa subito in salita, che mette alla prova. Guadagnata un po’ di quota, già si gode di un magnifico panorama alpino. La salita, se pur su una buona strada forestale, prosegue incessantemente senza mollare per diversi km per poi arrivare alla bellissima Valle dell’Ars, non prima di un tratto veramente impegnativo dove non c’è modo di avanzare se non spingendo la bici. Da lì non manca molto al rifugio Chaligne, dove una sosta è doverosa sia per riprendere fiato sia per godere del magnifico scenario in cui ci si trova.
Lasciato il rifugio, la salita prosegue ancora per arrivare al punto in cui inizia il sentiero a forte pendenza e di conseguenza il tratto di portage che porta fino al Col de Metz.
Ancora uno sforzo per raggiungere la Cima de Metz (2.550m) da dove si gode un panorama a 360 gradi sulle montagne circostanti.
Raggiunta la massima quota della prima giornata comincia la parte divertente della discesa su single track che ci fa perdere rapidamente quota. La prossima fermata è il lago Fallère (2.415m), per arrivarci si percorre un sentiero “mangia-e-bevi” con tratti a spinta e portage che naturalmente ti appesantiscono ulteriormente lo sforzo già fatto. Il lago e la vista delle cime che lo sovrastano però cancellano questa ulteriore fatica, specialmente con un’altra meritata sosta riposante.
Dal lago al rifugio Mont Fallère (2.385m), tappa finale della prima giornata, ci si arriva con un tratto di sentiero tosto, anche in questo caso intervallato da tratti pedalati, a spinta (o portage) e brevi discese. La vista del rifugio, dall’alto, è la perfetta visione della fine di una giornata stupenda che termina appunto con una bella discesa su single track. Vista la partenza di buon ora, al rifugio ci siamo arrivati intorno alle 14 e di conseguenza ci siamo messi a tavola per un buon piatto di pasta fatta in casa. Preso poi possesso delle camere, lavati e ripuliti a dovere, ci siamo svagati fino all’ora di cena. In questo primo giorno abbiamo percorso circa 26km con quasi 1.800m di dislivello positivo.
Domenica 28 agosto 2022, rifugio Mont Fallère – Saint Oyen (Etroubles)
Dopo
un’eccellente colazione a buffet, riempite di nuovo borracce e sacche
idriche, si riparte in sella alle bici solo per poche centinaia di
metri. Infatti, il sentiero in salita non più pedalabile inizia da
subito, prima più dolce (che ti permette di spingere la bici) poi sempre
più ripido dove il portage diventa il modo più efficiente di avanzare.
Alla fine di questo tratto si raggiunge il Col Fènetre (2.728m) e da lì, poco più in alto ancora, il monte Vertosan (2.821m). Da qui, punto di maggiore elevazione, la vista si perde abbracciando i Giganti delle Alpi: dal monte Bianco al monte Rosa e al Cervino fino al GranParadiso; mentre per la maggior parte del percorso svetta la Grivola, che, col suo candido manto guadagna il titolo di vera regina del Tour. La discesa dal Col Fènetre è molto ripida, su single track, con alcuni tratti esposti dove fare molta attenzione e ci porta all’alpeggio di Tza de Flassin.
Da
qui, essendo a quota più bassa, il paesaggio ritorna ad essere più
verde e il successivo tratto in quota (a leggera discesa) è
divertentissimo su uno sfondo da cartolina.
Alla fine del sentiero ci troviamo sul Tete du Bois de Quart,
uno stupendo punto panoramico da dove, ancora una volta, si può
ammirare anche la vetta del monte Bianco. La discesa finale è
lunghissima, prima su di un tratto molto tecnico con tantissimi tornanti
molto stretti, poi il sentiero diventa più flow e super divertente fino a Citrin Desot ed infine di nuovo al campeggio Vecchio Mulino
di Saint Oyen. Qui, abbiamo mangiato, rimesso le bici sui veicoli, una
bella doccia rigenerante e via, si riparte verso casa (questa volta in
macchina).
Il giro completo ci ha fatto pedalare per circa 40km, percorrendo 2.300m di
dislivello. Un itinerario veramente straordinario, attraversando
paesaggi alpini bellissimi, in ottima compagnia, all’insegna dello stare
bene insieme e condividendo la passione della mountain-bike!
Testo di Alessandro Gamannossi
Foto di David Maffei
Il video è a cura di Alessandro Gamannossi